Philippe Pacalet
Philippe Pacalet è una figura di spicco nel panorama enologico della Borgogna, riconosciuto per il suo approccio innovativo e rispettoso nella produzione di vini naturali. Nipote di Marcel Lapierre, uno dei pionieri del movimento dei vini naturali, Pacalet ha iniziato la sua formazione enologica sotto la guida dello zio dal 1985 al 1991, periodo che ha segnato profondamente la sua filosofia produttiva. Successivamente, ha lavorato con Henry-Frédéric Roch presso il Domaine Prieuré-Roch dal 1991 al 2001, affinando ulteriormente le sue competenze e consolidando la sua reputazione nel settore. Pacalet si definisce un "rivelatore di terroir", concentrandosi sulla produzione di vini che esprimono autenticamente le caratteristiche uniche dei diversi climat della Borgogna. La sua filosofia si basa su un approccio non interventista, dove la natura guida il processo produttivo piuttosto che la tecnologia. Questo metodo porta alla creazione di vini unici per ogni parcella e annata, caratterizzati da freschezza, purezza ed eleganza. Nella vinificazione, Pacalet utilizza lieviti indigeni per avviare fermentazioni spontanee, ritenendo che essi conferiscano energia al vino. Inoltre, pratica la fermentazione con grappolo intero, tecnica che contribuisce all'equilibrio e all'eleganza dei suoi vini, oltre a ridurre leggermente il grado alcolico. Evita l'uso di solfiti durante la vinificazione, permettendo al vino di svilupparsi in modo naturale e di riflettere fedelmente il terroir e l'annata. Questo approccio richiede una costante attenzione e cura, poiché implica un controllo minuzioso di ogni fase del processo produttivo per garantire la qualità e la stabilità del vino. L'obiettivo finale di Philippe Pacalet è creare vini che siano espressione pura e sincera del loro luogo di origine, offrendo ai degustatori un'esperienza autentica e profondamente legata al territorio della Borgogna.